Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Certificati Bianchi (TEE)

TEE - Certificati Bianchi - nuovo Decreto

Il 31 maggio 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto sui Titoli di Efficienza Energetica.

Fin dalla sua costituzione nel 2005, il meccanismo dei Certificati Bianchi è stato uno strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica.

Il superamento della crisi tramite un nuovo decreto, come sostenuto anche dal presidente dell’ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) Stefano Besseghini, è doveroso e necessario, soprattutto considerando la futura revisione degli obiettivi europei al 2030 e del connesso adeguamento del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030.

I risultati del meccanismo nel 2020, infatti, non sono assolutamente promettenti, come avevamo anticipato nel nostro approfondimento: “Pubblicato dal GSE il rapporto annuale Certificati Bianchi”.

Occorre – prosegue l’Authority – osservare che in tale contesto i Tee possono dispiegare con efficacia i propri effetti, mentre strumenti quali le detrazioni fiscali sono tipicamente più adatti al settore domestico o civile”.

Il Ministero della Transizione Ecologica è fiducioso in merito alle possibilità offerte dal nuovo Decreto, come riporta la sottosegretaria:

Dopo 15 anni usciamo dallo stallo risolvendo le criticità, rendendo più semplice le procedure e rimodulando gli obiettivi del 2020, la cui scadenza per l’assolvimento è prevista il 31 maggio 2021. La nuova normativa sui titoli di efficienza energetica è uno dei primi risultati positivi dalla creazione del ministero e soprattutto dell’unificazione sotto un’unica regia delle competenze in materia energetica ed ambientale. Siamo solo all’inizio continueremo a lavorare per sburocratizzare e semplificare: abbiamo il dovere di sbloccare l’Italia e consentirle finalmente di ripartire”.

Di seguito un dettaglio delle principali novità.

RIDUZIONE DEGLI OBBLIGHI

Sono stati drasticamente ridotti gli obiettivi annuali. Nel 2020 è fissato un valore pari a 1,27 milioni di TEE per l’elettrico (contro i 3,17 milioni del decreto 2017), e di 1,57 milioni per il gas (contro i 3,92 milioni nel 2017).

Per gli anni successivi, gli interventi e le misure realizzate dai vari soggetti, dovranno portare ad una riduzione dei consumi di energia elettrica pari a: 0,45 milioni di TEE nel 2021; 0,75 milioni di TEE nel 2022; 1,05 milioni di TEE nel 2023 ed infine 1,08 milioni di TEE nel 2024;

Per quanto riguarda il gas, invece, la riduzione dei consumi dovrà essere pari a 0,55 milioni di TEE, nel 2021; 0,93 milioni di TEE nel 2022; 1,30 milioni di TEE nel 2023; 1,34 milioni di TEE nel 2024.

VARIAZIONE SOGGETTI AMMESSI

Dal 1 giugno potranno connotarsi come soggetti titolari del progetto anche i raggruppamenti temporanei di impresa o le associazioni temporanee di impresa, aggiungendosi così ai soggetti già ammessi, quali: ESCo, Società con un EGE (Esperto in Gestione dell’Energia) nominato.

ASTE A RIBASSO

Introdotto un nuovo sistema di incentivazione dei risparmi mediante procedure di aste a ribasso. Un successivo decreto del Ministero della Transizione Ecologica fornirà maggiori dettagli entro il 31/12/2021.

Queste aste hanno ad oggetto il valore economico del TEP risparmiato, adottando il criterio del Pay as bid e possono riguardare specifiche tecnologie o tipologie progettuali, ambiti di intervento o settori economici.

Tale valore sarà costante per il periodo di incentivazione specificato nel bando d’asta gestito dal GSE.

L’incentivo annuo riconosciuto è pari al prodotto tra il valore economico aggiudicato in fase di asta ed i risparmi energetici addizionali riconosciuti.

OBIEZIONI AL DECRETO

Le varie associazioni non hanno visto con particolare favore questo decreto, che dovrebbe rilanciare un meccanismo in profonda crisi. A motivarne l’opinione sfavorevole, l’idea che non tenga conto dei nuovi obiettivi del Green Deal, rimanendo ancorato all’ormai superato Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, che fissava un target di riduzione delle emissioni al 40% .

Si ritiene, inoltre, che l’ammorbidimento di alcuni obblighi non sia accompagnato da soluzioni per rilanciare l’efficienza energetica.