Attacco agli impianti petroliferi della Saudi Aramco

La giornata di ieri, lunedì 17 settembre, è stata caratterizzata da importanti aumenti dei prezzi in tutti i mercati. Particolarmente colpito il mercato del petrolio, seguito a ruota dagli altri, tra i quali quello dell’energia elettrica e del gas.

A causare l’impennata dei prezzi l’attacco con droni e missili, avvenuto questo weekend, agli impianti petroliferi della Saudi Aramco (Arabia Saudita) di Abqaiq e Khurais.

Gli attacchi hanno compromesso la produzione di 5,7 milioni di barili al giorno di greggio, più della metà della produzione saudita.

Nonostante questo sembra che le esportazioni dell’Arabia Saudita non subiranno impatti materiali e il rilascio delle scorte strategiche servirà a colmare qualsiasi eventuale corto della domanda.

 

L’evento potrebbe comunque aggravare l’equilibrio di breve termine del mercato, riducendo la spare capacity e le scorte, che giocano comunque un ruolo importante nel meccanismo di formazione del prezzo.

Secondo diverse fonti i flussi maggiori potrebbero riprendere nel giro di pochi giorni, ma potrebbero servire settimane per tornare alla piena capacità estrattiva.

Altri eventi hanno però influenzano l’attuale situazione dei prezzi ed hanno motivato l’aumento nel mercato dell’energia elettrica e del gas, che si è verificato la scorsa settimana (settimana 37):

  • problemi ad alcune componenti dei reattori francesi, che potrebbero portare a ridurre l’offerta nucleare;
  • possibile chiusura anticipata del giacimento di Groningen nei Paesi Bassi;
  • intensificazione delle tensioni tra Russia ed Ucraina, con possibile riduzione dei flussi di gas russo verso l’Europa.